Beato Angelico, San Domenico e San Nicola, Pala di Perugia, 1438
Anche tra coloro che ben conoscono le tradizioni dell’Ordine Domenicano, potrebbe risultare abbastanza sorprendente scoprire che tra le figure ad esso più legati ci sia anche il santo che celebriamo oggi: san Nicola di Bari. Nato a Myra, in Asia Minore, nella seconda metà del III secolo, san Nicola emerge come una figura ecumenica nel dialogo tra diverse confessioni cristiane, essendo oggetto di grande venerazione sia in Occidente che in Oriente.
Vediamo allora brevemente i legami tra san Nicola e l'Ordine dei Predicatori attraverso i suoi ottocento anni di storia.
Le origini a Bologna e Parigi
Fin dai primissimi anni dell'Ordine, san Nicola è stato parte integrante della sua storia. La chiesa di San Nicolò delle Vigne a Bologna, dove san Domenico stesso fondò la comunità di frati, era infatti dedicata a lui, come pure diverse altre chiese domenicane di quel periodo. Questa chiesa ha non solo ospitato i primissimi Capitoli Generali, ma anche la morte di san Domenico, che ha voluto essere sepolto in chiesa sotto i piedi dei suoi frati. Proprio l'altare di san Nicola è stato il luogo di diverse celebrazioni professioni religiosi, tra cui quella della beata Diana degli Andalò.
Anche a Parigi i primi frati si trovano ad essere particolarmente legati a san Nicola che era, infatti, il patrono dell’università. Non a caso, quando nel 1221 i frati ricevono definitivamente il convengo di Saint Jacques, fu loro chiesto di celebrare ogni anno una messa solenne nella festa del santo vescovo “per i maestri e studenti viventi e per il bene dello studio parigino”.
San Nicola nella letteratura e nell’arte domenicana delle origini
La devozione dei primi frati emerge anche nei racconti agiografici del XIII secolo scritti da Geraldo di Frachet nelle sue Vitae Fratrum. San Nicola è una figura ricorrente nelle apparizioni che vengono narrate, talvolta accompagnato dalla Vergine Maria. Ad esempio, si racconta di come Fra' Rodolfo ricevette la visione di san Nicola che lo consolò sul futuro dell'Ordine; il santo di Myra gli mostrò il fiume che scorre vicino Bologna con una barca piena di frati, segno dell'abbondanza di vocazioni che l’Ordine avrebbe conosciuto nell’avvenire.
Inoltre, abbiamo anche un sermone per la festa di San Nicola scritto dal primo successore di San Domenico, Giordano di Sassonia. Un altro domenicano di quel secolo che contribuì molto alla devozione per il santo vescovo è Jacopo da Varagine, autore della Legenda Aurea (1260ca.) in cui raccolse le vite di diversi santi cristiani. La vita di San Nicola è stata raccontata anche attraverso i dipinti di un altro famoso domenicano, questa volta del XV secolo, il Beato Angelico. Queste opere sulla sua vita furono originariamente realizzate per la chiesa dei domenicani di Perugia e fanno parte della cosiddetta Pala di Perugia, in parte custodita ai Musei Vaticani.
San Tommaso e san Nicola
Anche san Tommaso, uno dei domenicani più celebri della storia, è intimamente legato al santo di Myra. San Nicola è citato ben sei volte nelle opere dell'Aquinate, e di Tommaso abbiamo anche un sermone predicato a Parigi nel giorno della sua festa, probabilmente pochi anni prima della sua morte.
Inoltre, proprio durante la Messa della festa san Nicola del 1273, l’Aquinate visse un momento cruciale della sua vita che sarebbe terminata nel giro di pochi mesi. Secondo gli antichi biografi, mentre celebrava la Messa, Tommaso ebbe un’esperienza mistica che segnò la fine della sua produzione teologica. Di fronte a ciò che gli era stato rivelato, infatti, tutto ciò che lui era riuscito a dire su Dio gli appariva ormai come “paglia” in confronto alla Verità che gli era stata data la grazia di contemplare quel 6 dicembre alla cappella di San Nicola nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli.
Liturgia domenicana per san Nicola
La venerazione di san Nicola cresce ulteriormente alla fine del XIII secolo quando la festa di San Nicola viene elevata nell’Ordine al grado liturgico di festa duplex. Questa scelta del Capitolo Generale ha voluto essere un omaggio all’allora Maestro Generale Nicola Boccasino, diventato successivamente papa Benedetto XI.
Ci troviamo così ad avere dei formulari liturgici propri per san Nicola nell’antico breviario domenicano. Tra le varie antifone e preghiere, quasi tutte ispirate alla vita del santo, spiccano l’antifona al Benedictus dove il santo è cantato come “il più gentile tra i vescovi” e l’antifona al Magnificat dove si fa riferimento a un olio (la santa manna) “che cola dalla sua tomba e guarisce coloro che soffrono”.
La basilica di san Nicola a Bari
I frati domenicani custodi di san Nicola a Bari
Il legame tra l'Ordine e san Nicola vive una svolta importante nel 1951, quando la Basilica contenente le sue reliquie a Bari è affidata proprio ai domenicani. Da allora, i frati promuovono il culto di san Nicola e perseguono la vocazione ecumenica del luogo, ispirati dalla vita evangelica di Nicola che ha fatto di lui un santo amato dai cristiani di ogni confessione.