Quando la Regina serve a Tavola
Il Patrocinio di Maria sull'Ordine dei Predicatori
Nel Vangelo di Giovanni troviamo uno dei momenti più commoventi e dolorosi della Scrittura: mentre sta morendo, Gesù affida il discepolo amato—e con lui, tutti noi—alle cure di sua madre. È un momento di dolore, sì. Ma è anche un gesto di tenerezza sconvolgente. Essere affidati a Maria è un segno di fiducia profonda. E questo, da solo, è già motivo di gioia.
Noi Domenicani, certamente, abbiamo un legame speciale con Maria. Come ci ricorda la festa di oggi, il nostro Ordine è affidato al suo patrocinio. Non come un ornamento nella nostra tradizione, ma come la presenza viva di Colei che ci ha accompagnati, con dolcezza, lungo questi otto secoli di storia domenicana.
Ma cosa significa in pratica questo “patrocinio di Maria”? Cosa fa Maria concretamente per noi? La risposta è insieme misteriosa e sorprendentemente ordinaria.
C’è un racconto nel Vitae Fratrum—una delle prime raccolte di storie delle origini dell’Ordine—che parla di un monaco cistercense di nome Giacomo. Un giorno fu invitato a cena dai frati nel convento di Pisa. Durante il pasto, toccò a malapena il cibo. Quando il priore gli chiese il motivo, rispose: “Ero troppo pieno di gioia per mangiare.” Infatti, disse di aver visto la Madonna in persona, che serviva silenziosamente i frati a tavola.
Ora, se mai sarai invitato a cena dai frati di Blackfriars, non ti posso promettere che vedrai la Vergine Maria servire la minestra… Ma spero che tu possa provare qualcosa di quella stessa gioia!
Perché la gioia, nella tradizione cristiana, non è semplice allegria. Non è ottimismo, né entusiasmo.
La gioia è qualcosa di più profondo.
È la consapevolezza silenziosa che qualcosa di vero e bello ha messo radici nella tua vita—sia quando ridi con gli amici, sia quando ti trovi ai piedi della croce di qualcun altro.
La presenza di Maria porta proprio questo tipo di gioia.
Non dovrebbe sorprenderci pensare alla Madonna, Regina del Cielo e della Terra, che serve a tavola. Dopotutto, Maria è la discepola perfetta proprio perché è la serva fedele—come il suo Figlio e Signore, che è venuto non per essere servito, ma per servire.
Maria non ha paura di entrare nella nostra vita quotidiana, anche nei suoi aspetti più confusi e complicati.
Non è troppo “nobile” per servire alla nostra tavola.
Lo stesso monaco, Giacomo, raccontava anche di aver visto Maria durante alcune predicazioni particolarmente feconde. Diceva che, in quei momenti, la Madonna si metteva davanti al predicatore, con un libro in mano, e vi restava finché lui parlava.
Ora, non sto dicendo che ogni predica di un domenicano sia preparata personalmente dalla Vergine Maria!
Ma credo davvero che lei ci accompagni ogni volta che cerchiamo di portare agli altri la Parola di Dio.
Perché una volta lei stessa ha portato in grembo la Parola fatta carne. E l’ha fatto con la stessa fede e disponibilità allo Spirito a cui anche noi siamo chiamati.
Perciò oggi le chiediamo ancora una volta:
Resta con noi.
Servi alla nostra tavola.
Sii al nostro fianco quando predichiamo, quando mangiamo, quando falliamo, quando ricominciamo.
E che tutti noi possiamo meravigliarci dei grandi frutti che possiamo portare con Maria accanto a noi.
Questa omelia è stata predicata a Compieta a Blackfriars, Oxford e pubblicata su Godzdogz.
Immagine: grazie a Sr Paola Diana Gobbo OP, ‘San Domenico canta l’Ave Maris Stella in una tempesta’