Diventare Meno per Servire di Più
Alla soglia del diaconato, chiedendo la vostra preghiera
Tra pochi giorni — sabato 5 luglio — per grazia di Dio e per la preghiera della Chiesa, sarò ordinato diacono. È un passo che avverto al tempo stesso solenne e sorprendentemente silenzioso. I diaconi, dopotutto, sono spesso un “ministero dimenticato”, e forse in un certo senso è giusto che sia così.
Le antiche parole del Sacramentario Leoniano (VII secolo) esprimono in modo meraviglioso ciò che la Chiesa chiede per i diaconi nel giorno della loro ordinazione:
Manda su di loro, Signore, ti supplichiamo, lo Spirito Santo, perché, compiendo fedelmente l’opera del ministero, siano fortificati dal dono della tua grazia settiforme.
Abbondino in loro tutte le virtù: un’autorità discreta, una modestia incrollabile, la purezza dell’innocenza e l’osservanza della disciplina spirituale.
“Autorità discreta” e “modestia incrollabile”: obiettivi piuttosto controcorrente. Il mondo tende a premiare la promozione di sé, il mettersi in mostra. Il diacono, invece, è ordinato in silenzio per servire, per annunciare il Vangelo, per assistere all’altare e portare Cristo ai margini; il tutto senza attirare troppa attenzione su di sé!
In Occidente il diaconato è quasi scomparso come stato permanente per secoli, riducendosi a un breve passaggio verso il sacerdozio. Ma grazie al Concilio Vaticano II è stato restaurato anche come un ministero stabile per molti in diverse diocesi del mondo. I diaconi permanenti oggi arricchiscono la Chiesa vivendo questa chiamata nel cuore delle loro famiglie e dei loro luoghi di lavoro.
Per me, invece, il diaconato sarà un passo transitorio verso il sacerdozio, ma non per questo una semplice formalità! Si tratta infatti di una vera grazia sacramentale che mi fortificherà per la missione, mi formerà a predicare la Parola, a servire all’altare e a vivere da ministro ordinato, preparandomi pian piano al dono del sacerdozio ministeriale.
Trovo conforto nella testimonianza di tanti santi diaconi di ieri e di oggi: san Stefano e san Lorenzo, che diedero la loro vita con gioia, san Francesco d’Assisi, che volle restare sempre un umile e lieto diacono, e innumerevoli diaconi che ancora oggi servono con discrezione e fedeltà.
Ed eccoci alla parte più importante: vorreste pregare anche voi per me? Perché possa crescere in quella autorità discreta necessaria diventare un lieto servo della Chiesa di Cristo.
Grazie per accompagnarmi in questo cammino!
Vi auguro che possiate anche voi ricevere la benedizione di Dio secondo le parole del diacono san Francesco:
Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti benedica.
Immagine: Beato Angelico, San Lorenzo distribuisce elemosine (ca. 1450) da Wikimedia Commons
Ti assicuro la nostra preghiera perché il tuo diaconato sia "un'autorità discreta"