Dal Senso di Appartenenza alla Fede
Verso un Rapporto Personale con Dio nella Domenica della Trinità
Il Significato Storico della Domenica della Trinità
Se foste stati nei paraggi un centinaio di anni fa, avreste notato che oggi avrebbe segnato una nuova stagione nella vita liturgica della Chiesa. D'ora in poi, fino all'Avvento, le domeniche sarebbero state segnate da questa festa: la prossima settimana sarebbe stata la prima domenica dopo la Trinità, seguita dalla seconda domenica dopo la Trinità etc. Alcune università inglesi, come Oxford, usano ancora la festa di oggi per celebrare il terzo trimestre prima dell'inizio dell'estate: Trinity Term. Il legame con l'Inghilterra non è casuale. San Tommaso Becket istituì per la prima volta la festa nel XII secolo per celebrare il giorno in cui fu ordinato arcivescovo di Canterbury. Dopo il martirio di Becket, pochi anni dopo, la festa divenne popolare in tutta Europa.
Comprendere la Dottrina della Trinità
La Domenica della Trinità, ufficialmente la Solennità della Santissima Trinità, è tradizionalmente un buon giorno per i sacerdoti per tenere una lunga predica - quasi una lezione - sulla Trinità. Ma onestamente, un tale sermone dottrinale può sempre essere riassunto in tre frasi:
C'è un solo Dio.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono ciascuno Dio.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono la stessa cosa.
Non ci sono parole problematiche. Sembra tutto semplice finché non si comincia a pensarci. E questo, amici miei, è qualcosa che noi cristiani dovremmo fare più spesso: riflettere attentamente sulla nostra fede.
Dal credere all'appartenere
Non molto tempo fa c'è stato un tempo in cui riflettere sulla propria fede non era una pratica incoraggiata per la gente comune. Si credeva, ci si comportava in un certo modo - si andava in chiesa, si facevano i segni della croce - e così si sentiva di appartenere a una comunità che non era solo locale o internazionale, ma cosmica, una comunità vivente della Chiesa sulla terra e in cielo con la comunità dei santi.
Trovare la Fede attraverso l'Appartenenza
Nel nostro tempo, la ricerca della religione e della fede ha subito un'inversione significativa. Le persone trovano prima un luogo, come questa Chiesa, e lo provano. Vengono o si informano su internet, giudicano e, se gli piace, ritornano. Quindi il viaggio inizia trovando un senso di appartenenza. Le persone si impegnano attivamente nella comunità quando questo senso di appartenenza si rafforza. Si fermano a chiacchierare e diventano volontari. Si uniscono alle risposte durante la Messa. In questo modo, si passa dalla semplice appartenenza al comportamento. Infine, comportandosi in un modo nuovo, sorgono delle domande. Perché lo facciamo? Cosa significa dire il Credo? Come prego personalmente? Che differenza c'è tra incenso e intercessioni? Inizia così un percorso di domande e di apprendimento. E, se si ha il coraggio di confidare nello Spirito Santo, questo viaggio si conclude con la fede e con una relazione personale con Gesù.
Il Cuore della Nostra Fede: Il Dono di Dio all'Umanità
Il cuore della nostra fede è che Dio vuole donarci se stesso in un modo che noi umani possiamo comprendere. La prima lettura (Dt 4, 32-34, 39-40) ci dice che Egli ha scelto un popolo specifico, Israele, per diventare un testimone del suo amore e della sua vicinanza a noi. Osservando i suoi comandamenti, Israele doveva diventare un segno per tutto il mondo che Dio è Dio in cielo e in terra.
La Vicinanza di Dio attraverso lo Spirito Santo
Nella seconda lettura (Romani 8, 14-17), troviamo un'altra immagine della vicinanza di Dio verso di noi. San Paolo non parla di un popolo eletto, ma dell'importanza dello Spirito Santo. Qui la vicinanza di Dio è quella di un padre verso i suoi figli, un padre che si preoccupa delle nostre lotte ma che vuole il meglio per noi.
La Relazione più Stretta: Gesù Cristo
Nel Vangelo (Matteo 28, 16-29), troviamo la relazione più stretta possibile tra Dio e noi in Gesù Cristo. Gesù ci dice che se battezziamo le persone e le educhiamo come ha fatto Lui, Egli sarà sempre con noi, fino alla fine dei tempi. Questo è molto di più di quanto promesso al popolo eletto. Significa che il nostro rapporto con Dio è così stretto da poter essere paragonato a quello tra genitori e figli.
Guardare Avanti: Dall'Avvento alla Seconda Venuta
Infine, il Vangelo, che un tempo segnava un tempo liturgico che durava fino all'Avvento, guarda già avanti. Come? Durante l'Avvento si canta spesso "Vieni, vieni, Emmanuele", in attesa della nascita di Gesù. Il titolo "Emmanuele" significa Dio con noi. Così, quando Gesù dice che sarà con noi fino alla fine dei tempi, il cerchio si chiude. Oggi diciamo che quello che abbiamo sperato nell'Avvento è vero: il Dio trino si è avvicinato a noi nell'Incarnazione. D'altra parte, oggi si guarda alla Seconda Venuta di Cristo, affinché ancora una volta Dio sia vicino a noi e noi saremo con Dio.
Conclusione: Confidare nella Vicinanza di Dio
Quindi, sia che siate venuti oggi come credenti, comportandovi in un certo modo per appartenere alla comunità, o che abbiate trovato un luogo di appartenenza, dove avete scoperto un nuovo modo di comportarvi che potrebbe portarvi alla fede, non ha importanza. Alla fine, le uniche domande che contano sono: mi fido abbastanza di Dio da permettergli di avvicinarsi a me in modo che faccia parte della mia vita? E sarò aperto a scoprire la vera felicità all'inizio della mia vita eterna nel qui e ora?
Omelia per la Domenica della Trinità 2024 predicato davanti alla Cappellania Internazionale degli Studenti presso la ‘Maria van Jessekerk’, Delft, Paesi Bassi.
Immagine: Affresco di San Tommaso d’Aquina e la Trinità nel monastero domenicano di S. Anna a Nocera Inferiore (SA), fondato nel 1282.